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Produzione di gomme: come impatta la guerra in Ucraina

 Produzione di gomme: come impatta la guerra in Ucraina

Ogni guerra ha sempre delle tragiche ripercussioni. Non vogliamo entrare nel merito delle questioni più importanti: le vite umane, i rifugiati, gli aspetti geopolitici e altro.

Ma vogliamo analizzare come la guerra in Ucraina impatti anche sul settore automotive, in particolare sulla produzione di gomme.

Quasi tutto il mondo ha infatti imposto sanzioni alla Russia. Sia a livello di blocco delle esportazioni e importazioni, sia impedendone l’accesso ai capitali detenuti al di fuori delle banche russe.

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Questo ovviamente impatta sui più grandi produttori di gomme russi:

  • JSC Cordiant che può contare su tre stabilimenti e cinque filiali, con pneumatici venduti sul mercato interno, dell’Europa orientale ed in Asia.
  • PJSC Nizhnekamskshina, che fa parte del complesso di produzione di pneumatici di PJSC Tatneft. Quest’ultima è il quinto gruppo nel settore del petrolio e del gas. I brand di pneumatici prodotti (perlopiù sconosciuti in Europa) sono Kama, Kama Euro e Viatti. Quest’ultimo è diventato il primo fornitore nel mercato russo a fornire pneumatici OEM a Fiat, Volkswagen, Skoda e Ford.

Ma in Russia c’è una forte produzione di gomme di molti produttori.

  • Pirelli, ad esempio, gestisce gli stabilimenti di produzione di gomme di Kirov e Voronezh. E alcuni dei suoi azionisti chiave sono legati a quelle imprese russe.
  • Bridgestone, da parte sua, gestisce uno stabilimento di pneumatici per auto nella Russia occidentale.
  • Nokian gestisce lo stabilimento di Vsevolozhskan, a 20 chilometri da San Pietroburgo
  • Continental ha una fabbrica a Kaluga.
  • Michelin produce pneumatici a Davydovo.

E non dobbiamo dimenticare che ci sono almeno tre produttori di pneumatici nella stessa Ucraina: Rosava, Dneproshina ed Eurotire: in questo caso le sanzioni ovviamente non c’entrano, ma è un paese in guerra.

Al momento il parlamento europeo non ha fermato le importazioni di pneumatici o gomma dalla Russia nell’Unione europea. Ma di sicuro gli approvvigionamenti per la produzione di pneumatici subiranno dei forti rallentamenti. Infine bisogna aspettare le mosse di Putin che ha già minacciato di nazionalizzare le imprese straniere.

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